L’incontro interregionale di poesia estemporanea in ottava rima
Dal 2006, durante il pomeriggio della festa di Sant’Isidoro agricoltore, su iniziativa dell’allora direttrice del Museo Fulvia Caruso, il Museo della terra organizza un incontro interregionale di poesia estemporanea in ottava rima. L’evento che vede protagonisti poeti laziali, toscani e abruzzesi seguiti da un folto pubblico di appassionati locali e non, riprende una tradizione di cui a Latera si ha memoria ma che non trova attualmente più esecutori.
L’ottava rima rappresenta una forma di improvvisazione poetica basata sulla metrica tipica del poema cavalleresco rinascimentale. Ciascuna ottava (o stanza) si compone di otto versi di undici sillabe (si parla, appunto, di versi endecasillabi) legati dallo schema metrico ABABABCC: il primo fa rima con il terzo e col quinto, mentre il secondo col quarto e col sesto. Settimo e ottavo fanno rima tra di loro.
I temi sui quali i poeti sono chiamati a confrontarsi in quelli che si definiscono “contrasti” sono o di natura epica, lirica o d’attualità. È il pubblico che suggerisce i temi sui quali i poeti (in genere due alla volta) vengono chiamati a improvvisare versi, dando vita ad una sorta di contesa in rima e in canto (l’ottava si canta secondo moduli melodici che cambiano di zona in zona e di tradizione in tradizione).
L’area di elezione di questa pratica performativa è l’Italia centrale, e in particolare la maremma (sia versante toscano che laziale), viterbese, reatino, area dei Castelli Romani e Abruzzo. Latera in passato vantava poeti improvvisatori, anche se nel corso del tempo questa particolare tradizione si è andata perdendo.
Video
2006 – Estratto video del secondo incontro di poesia estemporanea in ottava rima
con i poeti Mario Monaldi, Mauro Chechi, Donato De Acutis, Pietro De Acutis ed Enrico Rustici