La storia del Museo
La storia del Museo nasce lontano, intorno agli anni Settanta del Novecento, quando Luigi Poscia, un contadino locale, inizia a raccogliere alcuni oggetti che testimoniavano la realtà di un mondo che egli percepiva destinato ad una rapida trasformazione.
Nel tentativo di raccogliere le tracce materiali di quel mondo, sulla cui scena irrompeva la plastica, il lavoro agricolo altamente meccanizzato, i mezzi di comunicazione di massa, Luigi iniziò a raccogliere oggetti in grado di testimoniare la vita quotidiana e il mondo del lavoro locale.
Un grande impulso fu dato da Rodolfo Calpini, che nel 1993 portò studenti dell’Università di Roma La Sapienza a inventariare la collezione.
In quel periodo di particolare fervore furono molti i lateresi che contribuirono ad identificare gli oggetti e a raccontare storie e fornire informazioni circa il loro utilizzo.
Nello stesso anno il sindaco di allora, Giocondo Cherubini, acquistò per conto del Comune la Grancia di San Pietro, attuale sede del Museo.
Nel 1995 la giunta comunale presieduta Angelo Ginanneschi deliberò la ristrutturazione e il recupero funzionale della Grancia per realizzare il Museo della terra.
Ci sono voluti quattro anni di lavoro per realizzare il primo allestimento, inaugurato il 22 maggio 1999, e altri tre per l’allestimento attuale, inaugurato il 19 ottobre 2003.
Lorenzo Greppi è l’architetto che ha progettato gli spazi, Luciana Mariotti l’antropologa che ha progettato e curato l’allestimento.
Moltissimi i ricercatori e restauratori che hanno lavorato all’allestimento.